Suite Margherita Condulmer
Suite Margherita Condulmer
Figlia del patrizio veneziano Tomaso Condulmer, Margherita Condulmer andò in sposa nel 1772 al N.H. veneziano Giovanni Grassi. Quest’ultimo ebbe in dote la dimora e le proprietà agricole della famiglia.
La Villa, secondo i canoni dell’epoca, era soprattutto residenza estiva; durante il resto dell’anno la famiglia risiedeva in Venezia.
Appartenente alla famiglia Grassi e terminato nel 1772, lo stesso anno delle nozze di Giovanni e Margherita, l’imponente Palazzo Grassi in Venezia.
Opera dell’architetto Giorgio Massari, sito nel sestiere di San Marco e affacciato sul Canal Grande, è oggi sede di mostre di notevole interesse.
Aneddoti e curiosità
La bella N.D. Margherita Condulmer viene ricordata come donna solare e volitiva, un tantino capricciosa ma soprattutto amante della letteratura e dell’arte. E’documentata la sua amicizia con la poetessa Isabella Teotochi Albrizzi, a sua volta in profonda amicizia con Vincenzo Monti, Ugo Foscolo e il Pindemonte.
Si narra che il 20 gennaio 1779 Margherita decise di ritirarsi in monastero in seguito al rifiuto da parte del marito di accordarle i servizi del cicisbeo N.H. Gaetano Dolfin. Già il giorno dopo, il 21 gennaio, su insistenza del marito, Margherita tornava a casa.
Il Cicisbeo o “Cavalier Servente” era una figura tipica del Settecento veneziano. Praticamente ogni nobildonna maritata ne possedeva uno, e la presenza del cavalier servente era addirittura patteggiata nei contratti nuziali. Si trattava di uomini, da non confondere con gli amanti, che erano addetti alla sicurezza personale delle Signore cui attendevano. Secondo la prassi, il cicisbeo andava a svegliare la dama al mattino, le augurava il buongiorno, le serviva la colazione, la aiutava ad aggiustarsi il busto. La accompagnava anche nelle passeggiate, a teatro, la riaccompagnava a casa, e aspettava che si addormentasse…